Come posso rinfrescare il mio appartamento?
In estate, quando il display del termostato segna ogni giorno una nuova temperatura da record, anche nel proprio appartamento diventa difficile sostenere il caldo. Per risparmiarti simili disagi, abbiamo raccolto per te alcuni consigli utili su come combattere il caldo nel tuo appartamento.
Misure preventive per rinfrescare il tuo appartamento
Il primo passo per poter rinfrescare il tuo appartamento in estate è semplice e, al contempo, ovvio: non lasciare che si scaldi troppo adottando le giuste «misure preventive».
Chiudere le finestre
Al mattino presto arieggia bene in modo che entri aria (ancora) fresca dall’esterno, dopodiché ti conviene chiudere porte e finestre per proteggere il tuo appartamento dalle temperature sempre più elevate. Se noti un aumento dell’umidità dell’aria o una mancanza di ossigeno, arieggiare brevemente può aiutare, ma è meglio aspettare fino a tarda sera per spalancare le finestre.
In questo contesto, il ventilatore è un utile alleato: mettilo vicino alla finestra aperta per far uscire l’aria viziata accumulatasi all’interno della stanza.
Oscurare le finestre
La luce del sole che penetra attraverso le finestre fa impennare le temperature all’interno. È lo stesso effetto che si riscontra in un’auto parcheggiata, che conosciamo tutti: se rimane al sole per un po’ di tempo, si trasforma in una sorta di forno, motivo per cui è importante non lasciare mai bambini o animali in un’auto sotto il sole!
Questo fenomeno di surriscaldamento si crea, in forma più moderata, anche in un appartamento. Ecco perché, subito dopo aver arieggiato la mattina, dovresti abbassare le tapparelle o le veneziane in modo da evitare il più possibile l’ingresso dei raggi del sole (senza stare tutto il giorno nell’oscurità totale, naturalmente).
Se il tuo appartamento non dispone di persiane adatte, è utile ricorrere alle pellicole protettive riflettenti: sono convenienti e facili da applicare ovunque grazie alla loro proprietà autoadesiva.
Spegnere gli elettrodomestici
TV, macchina del caffè e simili emettono calore anche in modalità di stand-by. Per evitarlo, stacca la spina: risparmierai anche corrente al tempo stesso.
Non usare fornelli o forno (se possibile)
Naturalmente, per preparare un piatto di spaghetti o un gratin di patate dovrai per forza accendere una piastra elettrica o il forno. Tuttavia, siccome il calore prodotto si distribuisce nell’appartamento, si consiglia di consumare pasti freddi: concediti, ad esempio, il tuo sandwich preferito in versione extra large.
Consigli per rinfrescare un appartamento troppo caldo
Se, nonostante le misure preventive, il tuo appartamento si è riscaldato troppo, le seguenti strategie possono aiutarti.
Mettere le magliette nel congelatore
All’inizio può sembrare un po’ ridicolo, ma in realtà è un trucchetto efficace: indossando una maglietta appena tirata fuori dal congelatore, proverai una piacevole sensazione di freschezza direttamente sulla pelle. Ma visto che dopo un po’ l’effetto rinfrescante svanisce, è meglio usarne più di una. Non appena la maglietta indossata raggiunge la temperatura ambiente, puoi rimetterla nel congelatore e prenderne un’altra fresca.
Questo metodo funziona anche con pigiami e camicie da notte, che aiutano a prendere sonno in una notte dalle temperature tropicali. Anche una borsa dell’acqua calda, riempita però con acqua ghiacciata, può essere utile alla causa.
Usare correttamente il ventilatore
È risaputo che il flusso d’aria smosso da una ventilatore dà una sensazione di freschezza. L’importante, però, è usarlo in modo opportuno: chi trascorre ore esposto a una corrente d’aria, rischia tensioni muscolari e secchezza degli occhi (rischiando l’irritazione), il che non è affatto piacevole.
Nulla impedisce di stare qualche minuto davanti al ventilatore e godersi l’effetto rinfrescante. Dopo, però, è consigliabile spegnerlo e, soprattutto di notte, resistere alla tentazione di lasciarlo acceso mentre dormi.
Un altro consiglio: posizionando una ciotola con cubetti di ghiaccio direttamente davanti al ventilatore, il flusso d’aria si raffredda ulteriormente per via del principio di evaporazione.
Un pediluvio rinfrescante
Un metodo molto popolare tra coloro che nelle calde giornate estive lavorano in home office: riempi una bacinella con acqua fredda e mettila sotto la scrivania in modo da poter rilassare i piedi con un pediluvio fresco mentre lavori.
Rinfrescare l’appartamento con refrigeratori ad aria e climatizzatori
Per combattere il caldo con l’aiuto di dispositivi elettronici, hai le seguenti opzioni:
Refrigeratore ad aria
Il refrigeratore ad aria funziona secondo lo stesso principio del ventilatore abbinato a una ciotola con cubetti di ghiaccio. Riempi il serbatoio incorporato con acqua fredda (o cubetti di ghiaccio): il dispositivo aspirerà l’aria calda per creare un effetto di evaporazione. L’aria raffreddata viene immessa direttamente nella stanza.
Per evitare di illuderti: anche se questi refrigeratori ad aria si distinguono per i prezzi relativamente bassi e la facilità d’uso, le loro prestazioni sono alquanto limitate. In una stanza piccola riuscirai ad abbassare la temperatura di qualche grado, ma in una stanza più grande i loro limiti sono piuttosto evidenti.
Ricordati inoltre di arieggiare regolarmente, perché l’elevata umidità dell’aria è un terreno fertile per la formazione di muffa nell’appartamento.
Impianti di climatizzazione
In linea di massima, i climatizzatori sono suddivisi in cosiddetti impianti di climatizzazione a split e monoblocco.
L’impianto a split
Un climatizzatore split è composto da un’unità interna e una esterna, entrambe montate a parete in modo fisso e collegate tramite condotti. Attraverso questi ultimi, l’aria calda viene convogliata dall’interno della stanza verso l’esterno, mentre un refrigerante speciale fa in modo che l’aria raffreddata torni all’interno della stanza.
I vantaggi dei climatizzatori split sono la loro potenza e la loro longevità, ma probabilmente hai già capito dove sta il problema: per il condotto di collegamento tra dispositivo interno ed esterno serve un foro nella parete. Se l’appartamento è di tua proprietà, puoi intervenire in qualsiasi momento, richiedendo al nostro partner Buildigo un’offerta gratuita e non vincolante per l’installazione di un climatizzatore.
Tuttavia, chi vive in un appartamento in affitto deve prima ottenere l’autorizzazione dell’amministrazione (che, a seconda dei casi, deve far approvare la richiesta anche dal cantone). Le probabilità di ottenere un permesso sono quindi basse, ma per fortuna il climatizzatore monoblocco offre un’alternativa adatta agli appartamenti in affitto.
Il climatizzatore monoblocco
Il climatizzatore monoblocco si differenzia dagli impianti a split in quanto è costituito da un unico dispositivo e l’aria calda viene convogliata all’esterno lungo un tubo flessibile attraverso una finestra a ribalta (per evitare che l’aria calda entri dall’esterno, è sufficiente procurarsi delle guarnizioni speciali con sistemi di cerniere).
Il vantaggio di questi climatizzatori monoblocco è evidente: non sono potenti come gli impianti a split, ma il loro impiego non richiede alcun intervento strutturale. Tieni presente, tuttavia, che consumano molta energia e a volte l’umidità provoca un gocciolamento dal tubo. Per cui, fai attenzione che non bagni i passanti o rovini i gerani di chi abita sotto di te.
Le misure da evitare
A volte potresti imbatterti in consigli per rinfrescare che però non servono a nulla o addirittura sortiscono l’effetto contrario:
- È vero che una doccia fredda ha il suo fascino nelle calde giornate estive e produce nell’immediato un effetto rinfrescante. Il tuo corpo, tuttavia, vorrà compensare subito questo improvviso effetto aumentando la propria temperatura: il risultato è che suderai più di prima.
- Mettersi davanti al frigorifero aperto è benefico, ma altrettanto controproducente: ora che ha disperso aria fredda, il frigorifero deve aumentare la sua potenza per compensare questa perdita, producendo più calore che a sua volta invade il tuo appartamento.
- Altra soluzione controversa è quella di appendere panni umidi in casa. In questo modo si genera un po’ di fresco derivante dall’evaporazione, ma anche molta umidità che aumenta rapidamente il rischio di formazione di muffa.
A proposito
Le ricerche sui metodi per rinfrescare le abitazioni non sono certo una novità recente: il cosiddetto badgir, ad esempio, è utilizzato da secoli nella regione araba. Puoi immaginarla come una sorta di torre eolica integrata nell’edificio attraverso la quale, grazie all’effetto camino, l’aria calda fuoriesce e (soprattutto di notte) l’aria fredda entra. La più antica testimonianza di una torre eolica di questo tipo si trova in una fonte egiziana, risalente a più di 3000 anni fa.